lunedì, maggio 21, 2007

Quando la morte arriva dall'alto

E’ solo della corda bianca ed un sacco di tela a tenere assieme quello che rimane dei due coreani. Un groviglio di arti e pezzi pigiati in un sacco. Le loro teste sono rimaste lassu, assieme ai loro sogni, ai loro pensieri, strappate dalla violenza della neve e nascoste chissa’ dove. La valanga non gli ha risparmiati, un volo da 8500m fino al campo 2 a 6400m. Docidi persone per portarli a valle lungo il labirinto dell’ Ice Fall e due giorni di tempo. Ora le due scale di alluminio, due barelle improvvisate sfilano in silenzio in mezzo al campo, un avanzare lento e scomposto su questo terreno disseminato di sassi, blocchi di ghiaccio e tende colorate, l’elicottero romba in fondo al campo, un profilo scuro contro il cielo che con le sue pale che ferisce l’aria in attesa delle salme. Gli amici piangono in silenzio, gli occhi lucidi seguono quel che rimane dei loro compagni, le gambe stanche si muovono come automi, gli altri mormorano in silenzio una preghiera. Ognuno raccomanda al proprio dio l’anima di questi sfortunati. Di colpo e’ sceso il silenzio sul campo, altri due di noi che se ne vanno coi piedi in avanti. Sono gia tre in pochi giorni e la tensione che aleggia e’ palpabile.

Lascia un tuo saluto o un tuo commento cliccando qua in basso a destra dove vedi la scritta "comments"

Leggi sul sito tutto il diario

Etichette:

Immagini dal Nuptse







Etichette:

Verso l'alto


Il colore e’ quello dei mari tropicali, un misto di azzurro e turchese, liscio come un piatto di porcellana e duro come il cemento non lascia penetrare facilmente le punte delle mie piccozze. Questo muro non finisce mai, Max da sotto mi incita a non mollare ma la sua verticalita’ aumenta man mano che mi allontano dal mio compagno. Gli ottanta gradi li ho gia lasciati alle spalle, i novanta gradi li ho sotto le punte dei miei ramponi ed i novantacinque gradi mi aspettano al varco. Mi sembra di arrampicare su una volta azzurra e liscia ed i polpacci gridano vendetta. E’ piu’ di un ora che sono appeso a questo cielo turchese e le braccia incominciano a farsi sentire,a 6000m l’ossigeno per i muscoli e’ quello che e’ e devo accontentarmi.
Lascia un tuo saluto o un tuo commento cliccando qua in basso a destra dove vedi la scritta "comments"

Etichette: