venerdì, maggio 11, 2007

07.05.2007 l'avanzamento sulla parete


La corda scivola lenta, scorre come una spirale dietro lo spigolo, svolgendosi man mano dalla matassa di 200m assicurata alla mia picca. Il suo e’ un movimento sinuoso, qualche cosa di sensuale,si fa grattare dalla neve su ogni suo lato nel suo lento procedere verso l’alto, un bianco su bianco. Max e’ cosi’ lontano da me, cosi’ piccolo contro l’enorme parete che i miei pensieri si concentrano sul moto di questa corda. Mede in Corea, senza anima, solo trefoli di plastica attorcigliata in modo da raggiungere gli otto millimetri di diametro e’ quanto di meno appropriato esista per appendercisi sopra. Da noi andrebbe bene per stendere il bucato, ma da queste parti si fanno tiri, ci si appende, si fanno corde doppie, si lega lo Yak e si ancora a terra la tenda. Forse a casa nostra siamo troppo schizzinosi mentre qui ci si accontenta, come si fa col cibo, con il bagno e con il tempo. La mentre si apre un po di piu’ relegando solo al destino, gia scritto, la propria sorte...


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1 Comments:

At 16 marzo 2010 alle ore 05:44, Anonymous Anonimo said...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

 

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