mercoledì, maggio 16, 2007

Parlando coi sassi



I piedi si muovono da soli, lenti, lasciando nuove impronte sulla neve che vanno a mescolarsi a quelle di chi mi precedono. Un misto di neve e terra che si srotola tra queste valli, una traccia effimera che corre lungo queste lunghissime valli. Un filo conduttore che porta in alto. Siamo scesi per alcuni giorni in valle per rifocillarci e per far conoscere al nostro corpo il piacere di un bagno caldo, il brutto tempo imperversa e cosi’ per ammazzare il tempo sciamo sciamati a Lobuce ma ora rieccoci in marcia verso il Campo Base, verso la nostra vera casa. Nevica e cosi i pensieri sono piu’ liberi di correre e di concentrarsi sui dettagli. La presenza delle enormi pareti che ci corrono parallele si sente, si percepisce pur non vedendole,nascoste dalle nuvole gonfie di neve e vento. Una presenza discreta, poco invadente ma che e’ sempre li’, pronta a risvegliare ricordi o giorni duri a venire. A sinistra il Pumori, l’immane piramide che ha visto le nostre scorribande, un gioco pericoloso portato avanti con Fabio la primavera scorsa e che mi mette i brividi ogni volta che i suoi fianchi si riempiono di quel suono cupo di valanga che precipita violentemente a valle. A destra il Nuptse, la grande onda che con Max abbiamo incominciato a cavalcare, un misto di paura e gioi
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