lunedì, maggio 21, 2007

Quando la morte arriva dall'alto

E’ solo della corda bianca ed un sacco di tela a tenere assieme quello che rimane dei due coreani. Un groviglio di arti e pezzi pigiati in un sacco. Le loro teste sono rimaste lassu, assieme ai loro sogni, ai loro pensieri, strappate dalla violenza della neve e nascoste chissa’ dove. La valanga non gli ha risparmiati, un volo da 8500m fino al campo 2 a 6400m. Docidi persone per portarli a valle lungo il labirinto dell’ Ice Fall e due giorni di tempo. Ora le due scale di alluminio, due barelle improvvisate sfilano in silenzio in mezzo al campo, un avanzare lento e scomposto su questo terreno disseminato di sassi, blocchi di ghiaccio e tende colorate, l’elicottero romba in fondo al campo, un profilo scuro contro il cielo che con le sue pale che ferisce l’aria in attesa delle salme. Gli amici piangono in silenzio, gli occhi lucidi seguono quel che rimane dei loro compagni, le gambe stanche si muovono come automi, gli altri mormorano in silenzio una preghiera. Ognuno raccomanda al proprio dio l’anima di questi sfortunati. Di colpo e’ sceso il silenzio sul campo, altri due di noi che se ne vanno coi piedi in avanti. Sono gia tre in pochi giorni e la tensione che aleggia e’ palpabile.

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9 Comments:

At 21 maggio 2007 alle ore 09:52, Blogger CaiValenzaSez.DavideGuerci said...

un saluto da tutti noi del Cai di Valenza sez.Davide Gueci
vi seguiamo sempre ..
Ciao
Erre x Caival

 
At 21 maggio 2007 alle ore 23:19, Anonymous Anonimo said...

Forse il tuo cercare di salire, come dici, sempre più in alto, è simile a quello che fanno in tanti, nei modi più disparati e diversi nella vita quotidiana. E’ forse cercare il senso del nostro stare nel mondo, proprio nel nostro corpo, proprio con il nostro cervello, nel nostro tempo, nel nostro ambiente ecc.. E’ voler capire se ne vale la pena e quale è lo scopo del nostro viaggio è voler conoscere il sentiero che conduce a una qualche consapevolezza, alla sponda del grande enigma che qualcuno chiama anima, qualcun’altro coscienza o spirito o altro ancora. Lassù dove niente ti può distrarre dalla bellezza, forse riesci a vedere meglio. Perché e, per l’ennesima volta dico “forse” lo scopo del viaggio è fondamentalmente quello di conoscerci, di vederci dentro anche se per brevi istanti attraverso lampi che illuminano quello che i mistici buddisti chiamano Dharma.
“L’essenziale è invisibile agli occhi” dice la volpe al piccolo principe nel racconto di De Saint Exupery, ma la bellezza che ci circonda e che c’entra dentro attraverso essi alcune volte c’ispira. Cari saluti. Mita.

 
At 22 maggio 2007 alle ore 22:59, Anonymous Anonimo said...

vi seguo e penso. penso a delle parole sensate da dire ed in cui credere rispetto a quello che vedete e sentite laggiù.
Ma non trovo niente di ragionevole nè significativo.
penso che la vita si possa vivere e sentire in modi così diversi ed incredibili che è impossibile giudicare o immedesimarsi in alcuni esseri della nostra specie.
non ricordo esattamente chi lo abbia detto (o forse si, molto bene) "l'unica cosa che non scegliamo o decidiamo è quando morire".

sono lì con voi
raffa-kathmandu

 
At 24 maggio 2007 alle ore 08:44, Anonymous Anonimo said...

Credo che questo silenzio stampa sia dovuto dal fatto che l'impresa e la posizione non vi permette di inviare i messaggi - non riesco a pensare ed a dire cose sensate, sono sincera, l'ansia e la paura del pensiero mi attanaglia, però sono perfettamente a conoscenza che ciò per cui Voi vivete e fate, vi rende felici e sereni, tutto il resto non conta nulla. Siamo tutti con voi, l'attesa del ritorno è lunga, ma siamo pazienti e fiduciosi oltrechè molto curiosi di assaporare con voi questa bella avventura. Ciao a presto Zia Carla - papà e tutta la famiglia.

 
At 24 maggio 2007 alle ore 09:10, Anonymous Anonimo said...

Le vostre avventure portano sempre molte emozioni: nel leggere i vostri racconti per un attimo sembra di essere lì con voi (anche se siete sempre nei nostri pensieri).
Speriamo che il silenzio di questa settimana sia un buon segnale della riuscita della vostra impresa. Aspettiamo notizie.
Siate prudenti.
Un grande abbraccio
Zaira e Domenico

 
At 24 maggio 2007 alle ore 11:45, Blogger Unknown said...

Ciao ragazzi,
anche da Pesaro seguiamo con ammirazione le vostre emozionanti avventure.
Siete sempre dei "GRANDI" e vogliamo mandarvi il nostro "IN BOCCA AL LUPO" per l'avventura che state vivendo.
Oh mi raccomando Max, quando torni sai bene che dovrai lasciare una serata per un paio di "CIUCCHE" in compagnia.
E ricorda.....
Un Teroldego col "Giurin" e poi tutti al "RESENTIN"......

Un abbraccio forte.

Paolo

 
At 25 maggio 2007 alle ore 22:43, Anonymous Anonimo said...

Oggi ero in città a Merano e visto che da qualche giorno non riceviamo nessuna vostra notizia via eternit sono andato a comprarmela dal giornalaio.
In sintesi perchè come al solito i vostri racconti sono molto lunghi e ben dettagliati lo notizie diceva: due alpinisti molto simpatici e attraenti sono sdraiati ai piedi del Nuptse su una di quelle sdraio tipo rif. Graffer Campiglio, che giocano a carte e precisamente a Jec e a set e mez mangiano come lupi e la testimonianza è data da una foto dove vi si vede col barbizol dopel abbronzati come non mai grazie anche a delle mutande spacca peti, con le infradito e soprattutto tranquilli e beati.
Ma allora volete mandarcela questa foto della cima o dobbiamo venire noi con le scapre con le punte in ferro per spronarvi un pò.
A parte gli scherzi vi pensiamo sempre fati i bravi e ste coi pei en le sciarpe un grosso saluto e a presto merican e c.

 
At 17 giugno 2007 alle ore 15:21, Anonymous Anonimo said...

Belle parole asciutte, concrete.
Mi hai colpito molto perchè condivido le tue riflessioni.
Sono pugliese e sto nel CAI.
Amo la montagna e quello che dici interpreta ciò che penso: della montagna, della vita.

Raffaele Laganara

 
At 17 giugno 2007 alle ore 15:24, Blogger Raffaele said...

Splendide parole.
Sono pugliese, del CAI, amo la montagna.
Le tue parole interpretano ciò che penso della vita.
Raffaele

 

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